Un giorno non troppo recente ho letto che la NEW YORK TELEPHONE COMPANY commissionò uno strumento dettagliato sulle conversazioni telefoniche per trovare qual è la parola più usata di frequente; sapete qual è? “IO” usata per ben 3900 volte in 500 conversazioni telefoniche…< io – io – io – io > .
Credo che sia piuttosto attuale come tipo di interrogativo; son certo che rifacendolo in questo preciso instante il risultato sarebbe ovviamente lo stesso; siamo figli di una società sempre più egocentrica ed individualista, che sgomita per scalare in maniera estremamente sleale le maggiori vette dell’egoismo e non ci sarebbe da meravigliarsi.
Ma a pensarci bene l’esperimento di oggi darebbe un’inaspettata novità, probabilmente in questo stesso momento il risultato della parola più usata da ognuno di noi non sarebbe “io”, che si classificherebbe comunque al secondo posto; ma vedrebbe superarsi da una parola che oltre a contenere il triplo delle lettere al suo interno ha un retrogusto di storia e solo a pronunciarlo il nostro viso disegna espressioni di bellezza rara: ” la Libertà ”.
Insomma il primato ufficiale della parola più pronunciata in questo sabato #25aprile2020 è “ LIBERTA’ ”; e guai se non fosse così, in questo giorno così sentito da tutti noi, ci ritroviamo a parlare di libertà ed onorare chi ha lottato per noi e per i nostri diritti, ma in isolamento; che contraddizione festeggiare la libertà in quarantena, ricordare la conquista di una libertà ottenuta, quella stessa libertà che stiamo desiderando. In pratica festeggiare la libertà durante la quarantena è un pò come fare gol al 90’, andare solo sotto la curva dei tuoi tifosi e dopo essere stato abbracciato dai tuoi compagni realizzare che il gol è stato annullato, e torni nella tua posizione con la testa china, deluso e un pochino incazzato.
Chiedo scusa alle Donne per aver usato una metafora tutta al maschile, purtroppo per noi maschietti dopo le Donne, immediatamente dopo abbiamo questo oggetto sferico che ci fa sentire un po’ eterni bambini; ma cercherò di spiegarlo anche a voi utilizzando una metafora adeguata.
Se fossi una Donna festeggiare il concetto di libertà in quarantena è un po’ come prenotare le vacanze ai Caraibi, pianificate tutto alla perfezione come solo voi sapete fare, e una volta arrivata sulla tua bellissima spiaggia incantata, scopri che a condividere con te la settimana appena cominciata è la tua mensilità che ha anticipato inspiegabilmente di 10 giorni;
Fortunatamente non so cosa si prova, ma di certo so che è un pò come guardare in faccia l’arbitro e volergli tirare un cazzotto in bocca! Ma come tutti anche io devo trattenermi dal tirare cazzotti, e attingere alla fonte della pazienza e della ragione, in fondo, ci hanno chiesto solo di restare a casa a cucinare ed ingrassare; nessuna dittatura ci impone di non mettere il naso fuori dalla finestra e nessuno è stato sparato a vista, anzi, ci ritroveremo un attestato virtuale di cucina che potrà ritornare utile a quelle coppie che non amandosi non sanno più cosa dirsi, e come ha detto qualcuno più cinico di me “ IMPARATE A CUCINARE PERCHE’ L’AMORE PASSA, LA FAME NO!”
E a proposito di fame, a me si è chiuso un pò lo stomaco, ma per stuzzicare l’appetito mi son rimboccato le maniche anche io, non si sa mai; e negli ultimi giorni, tra una pignata di fagioli e un pugno di farina pensavo a quando tutto questo sarà solo un brutto ricordo; impegnando il tempo si approfitta per rispondere alle infinite domande che il nostro subconscio spesso ci pone, in realtà tra un cavatello e l’altro riflettevo proprio su come questi giorni siano per alcuni l’opportunità per ritrovarsi, per altri il totale smarrimento.
Mi son posto più volte il dubbio, se il modo in cui sto affrontando questo capitolo orribile, è quello giusto o meno; se tra qualche mese vivrò come un rimorso non aver impiegato il mio tempo diversamente, un po’ come quando si pensa ad un’esperienza passata anche negativa e facciamo emergere un tantino di rimpianto.
E come al solito faccio sempre riferimento al tempo, al modo in cui impieghiamo il tempo prezioso che ci hanno concesso e di cui conosciamo solo la sua imprevedibilità e di cui nessuno sa per quanto e cosa ci riserverà il futuro.
Ma se potessi mandare nell’ universo una scatola, come un messaggio in una bottiglia, ci metterei così tante cose, affinchè chi tra mille anni dovesse trovarla saprebbe almeno chi eravamo, non so se faremmo una bella figura, ma mi auguro che non sia l’unica scatola la mia, magari in altre scatole ci son cose migliori, ma sarebbe inutile nascondere i propri difetti.
Quindi nella mia scatola di cartone con tre fori su di un lato, ci metterei di sicuro il vinile di Lucio Dalla ”l’anno che verrà” magari ascoltando questo brano potrebbero scoprire che del “DOMANI”anche noi avevamo una strana paura.
Una foto di famiglia, magari del pranzo di Natale, uno a caso, possibilmente seduti intorno alla tavola imbandita, così saranno distratti da quanti piatti strabordanti di cibo e magari faremmo bella figura e non noterebbero cosa avviene sotto il tavolo durante i pranzi di famiglia; su questo punto devo aprire una parentesi perché secondo me nessuno lo dice ma c’è una comunicazione segreta fatta di contatti, pestoni e ogni altro tipo di azione volta a deviare, pilotare e sospendere argomenti che al contrario avvengono sopra al tavolo; per essere più chiaro, nel caso non ci siate arrivati; in una qualsiasi famiglia tipo, quando gli argomenti trattati sono minati da gerarchie, tabù, vizi e complotti, chi ha il potere di gestire i dialoghi scalcia per evitare che accadano discussioni inevitabili visto che ogni individuo viene al mondo dotato di una propria mente, una coscienza propria, una lingua dei punti di vista e la libertà di dire la sua in modo democratico. Ma ciò che accade sotto il tavolo è così affascinante da meritare un articolo tutto suo.
Ancora nella mia scatola di cartone con tre fori su di un lato ci metterei un libro di storia delle elementari, il discorso di Martin Luther king «I have a dream», il backup dei miei messaggi di whatsapp, una dozzina delle lettere scelte a casaccio della mia ex fidanzata cosi faccio un pò di posto, una barattolo di nutella e un bottiglia di vino rosso, la foto di un “rivoltoso sconosciuto” che ferma i carri armati in piazza Tienanmen, un pallone di cuoio, un video dell’11 settembre, delle carte napoletane, una mia foto di Ibiza e l’altra nell’asilo in terra rossa in Africa con i bambini oltre che poveri anche orfani, una penna, un disegno di mia nipote, la canzone “meraviglioso” di Domenico Modugno, Tardelli che con la maglia azzurra corre contro i compagni con i pugni stretti e il presidente Pertini in piedi quasi commosso, una frittata col formaggino, la storia di Alex Zanardi e anche quella di adolf hitler (che non merita nemmeno le MAIUSCOLE), un pezzo della crostata di mia Nonna e un pezzo del muro di Berlino, la pellicola del film di Benigni “LA VITA E’ BELLA”, un disco di Ray Charles, una rosa rossa ed una candela profumata, un tramonto e una foto della luna vista da qui, la canzone di Massimo Ranieri ‘O surdato ‘nnammurato il miglior testo d’amore mai scritto in assoluto (andatevela a leggere..), un fiore di zucca fritto in pastella e tutti gli articoli del mio blog compreso questo, vorrei inserire altro ma c’è ancora tempo quindi se volete potete aggiungere nei commenti il contenuto della vostra scatola e magari faccio una spedizione unica e ci metto anche qualcosa di vostro..
Tanto lo sappiamo tutti che il vero concetto di libertà non c’entra nulla con lo stare in casa cinquanta giorni, perché in fondo tra le quattro mura di casa abbiamo tutto ciò di cui avremmo bisogno per vivere; inoltre ci è concesso fare tutto senza limiti e privazioni, persino pensare, parlare, suonare e cantare, addirittura ballare, dormire, mangiare e devo dire che siamo imbattibili, leggere e scrivere, ridere e piangere, provare emozioni e provare ad emozionare, telefonare e sorprendere, curare se stessi o una pianta, ricominciare da zero e riprendere da dove avevamo lasciato, esprimere la propria sessualità, imparare qualcosa di nuovo o insegnare ciò che sappiamo fare meglio, spolverare e rispolverare ricordi vecchi e nuovi, essere felici, essere se stessì; quante libertà, così tante che ci vorrebbe un anno di quarantena per poterle mettere in pratica; invece siamo sempre più bravi a lamentarci di non poter, invece di concentrarci su quello che possiamo fare, per noi e per gli altri.
Io oggi ho espresso qualcuna delle mie libertà, ho esercitato il mio diritto di stare con le palle girate e ho scritto un articolo che ben presto sarà pubblico senza timore di censura e limitazioni, ho dormito, mangiato, non ho sorriso abbastanza ma spero di compensare domani, anche perchè il venticinque aprile è tutti i giorni.
Il vero viaggio non è cercare nuove terre ma avere nuovi occhi…
Luogo e data: Trincea del loft AE cinquantaseiesimo giorno di quarantena 25 aprile 2020
Colonna Sonora :
Lorenzo Cherubini Jovanotti “viva la libertà” link : https://www.youtube.com/watch?v=7ZR_nM-42JE
Massimo Ranienri “ o’ surdato ‘nnammurato “ link: https://www.youtube.com/watch?v=KAImMLplrPI
Lorenzo kruger “Il mangiabandiere” link : https://www.youtube.com/watch?v=15n2ocHeokI