“Everything is a Gag”

” in the end everything is a gag ” Charlie Chaplin

Come dargli torto…..

Era l’estate del ‘97 ed io avevo 14 anni, Marcello solo uno in più, l’estate era esplosa finalmente, i duft punk uscivano con pezzo stratosferico “ around world “ e al “ sessantaquattro sbarrato “ i disc jockey suonavo i tecnics 1200 …. dopo ventidue anni queste storie si intrecciano al mio ritorno da Londra…

Apro Facebook come faccio praticamente più volte al giorno e tra le tante cose di cui la mia home è sommersa, una foto cattura la mia mia curiosità, quella dei techins 1200 e chi l’ha postata ? Uno dei due Dj che suonavano al sessantaquattro sbarrato!!! Vendesi!

Ho pensato…. “ finalmente mi avete trovato!!” Ho una strana teoria che ruota intorno a quegli oggetti che ho desiderato da bambino e di cui entro in possesso da adulto…

Credo in una forza mistica o sovrannaturale per cui determinate cose desiderate da ragazzo e mai ottenute, prima o poi verranno a trovare me…..questo per me è un meraviglioso mistero che in qualche modo mi emoziona….

qualcuno potrebbe darmi del folle!

Nell’era dell’ecommerce sulla rete si può trovare tutto ed acquistare ogni singolo oggetto comodamente dal water di casa, e vederselo recapitare in quarantotto ore, ma a mio avviso ci sono cose che non si acquistano col denaro… ci sono cose che son pronte a venire da te … e troveranno il modo per farlo….

Come la mia polaroid instantanea che avrà più o meno la mia età…. le forti mani che me la consegnarono non le dimenticherò mai… in quel dono c’è un pezzo della sua vita ed io avrò cura di lei per sempre….

la mia ducati monster, ricordo quando da adolescente la vidi la prima volta, era di proprietà di un giovane figlio di papá che forse non l’aveva mai sognata neppure una volta prima di acquistarla, fu immatricolata nel ‘95 ed io l’acquistai per l’equivalente di un smartphone di seconda mano solo nel 2016; una vespa, una Fiat 500, un videogames da sala giochi o un pulmino vintage..tutte cose che hanno trovato me… non si sa come…. forse questa volta è stato Marcello a farmi questo regalo.. da buon Amico, conoscendolo è stato merito suo, come per dire…” oh guarda che quelle serate non le devi dimenticare e così il dj mi regala un disco a caso tra la sua collezione di 700 vinili in vendita, uno a caso, di sua spontanea volontà “ Around world dei Duft Punk “; vi giuro che è andata proprio cosi….

Quanto può essere bella la vita! Se solo imparassimo a coglierne la bellezza delle piccole cose…così la mia Londra passa quasi in secondo piano dopo una storia come questa….

E visto che qualcuno se l’aspetta due righe al ritorno da questo viaggio…Devo solo capire da dove cominciare… ?!

Londra, potrei definirla come un diamante, ….per me, prezioso…. e come ogni diamante che si rispetti, spigoloso; ogni punta se pur impercettibile crea almeno tre o cinque facciate, e guardandolo da diverse angolazioni brilla di luci imprevedibili e sorprendenti… Londra è proprio così… non è mai la stessa e non delude mai…

questa ultima volta l’ho vissuta in una nuova veste.. “ un cicerone o traghettatore “ che accompagna passeggeri da emozionare, da un posto all’altro, senza invadere, lasciando loro la libertà di interpretare il proprio viaggio…col dovere di sorprendere e custodendo il piacere della scoperta….

so di essere un po’ strano, me ne rendo conto… il più delle volte la mia stranezza intriga, altre volte può spaventare, solo in rari casi lascia indifferente… e per comprendersi ed amarsi e non lasciarsi tirare giù dai negativi bisogna confrontarsi e prendere consapevolezza di chi siamo e di cosa vogliamo, con chi ha qualcosa in più da insegnarci e con chi ha vissuto un giorno migliore del tuo…o peggiore..

Per questo da adulto trovi i tuoi modelli fuori dalla tua famiglia…cerchi di apprendere da quelle figure carismatiche da cui poter attingere…e scopri nuove sfaccettature di te attraverso gli altri…

è risaputo che la scienza e la magia sono i due poli opposti…. un medico non crede al fato e un cartomante si cura con le preghiere… quindi le loro definizioni su uno stesso fatto possono essere assolutamente discordanti …

Così il mio modo di interpretare la mia vita e il modo in cui esprimo la mia personalità è visto in due modi differenti a seconda di chi mi guarda …

“ un giocoliere “ se evidenziamo la parte creativa ed artistica o se ci concentriamo ad analizzare la stranezza delle mie azioni un po’ fuori dalle righe e dal modo variopinto di affrontare le scelte di vita… degno abitante del mondo di Polly…

“ un abile oratore “ direbbe la zingara che guarda le mie mani…legge le linee invisibili e si incuriosisce dal modo in cui parlo, racconto ed esprimo concetti facendo un improprio uso di metafore destabilizzanti……

Il medico invece con la dua dottrina mi darebbe “ dell’istrione “; per la leadership nel attirare consensi e per l’attitudine alla condivisione di pensieri, esperienze e dubbi; come la capacità di attirare genti, creando intorno a me una sorta di tavola rotonda di cui moderatore!

Concetti molto profondi e personali che a dire il vero mi lusingano molto, a differenza dei cervelli di gallina che nel vedermi esprimere la mia galanteria, si pongono e mi pongono spesse volte l’interrogativo : ma Emidio Marmora compie determinati atti al fine di portarmi a letto…?! Un offesa alla mia intelligenza…come se un buon gustaio come me avesse la necessità fisica o la superficialità di accontentarsi di una mente di gallina per soddisfare un piacere fisico …. quanta pochezza… quanta amarezza! ( ma non me ne vogliano le galline…adoro le loro uova, sono il Re delle frittate non vorrei mai rinunciarci….)

Ma parliamo di cose serie, quanto sono veritiere le definizioni di “abile oratore” e di “ istrione “ rispetto a quello che è contenuto nel nostro vocabolario…?!

oratore

/o·ra·tó·re/

sostantivo maschile

1. 1.
Chi professa l’arte oratoria o comunque possiede le doti necessarie per parlare con efficacia a un pubblico o a un’assemblea. “Cicerone è stato il più illustre o. romano”

Insomma un abile oratore è un gran bel complimento….. proverò a non deludere! Poi la storia di cicerone al mio ritorno da Londra direi che è indicato!

istrione

/i·stri·ó·ne/

sostantivo maschile

1. Chi prendeva parte ad azioni sceniche, nell’antica Roma.
Oggi, spreg., attore che indulge ad una recitazione enfatica, volta a suscitare plateali emozioni.

L’istrione è un gran bel complimento, non solo per la definizione ma perché chi mi ha associato al brano per la componente geniale di improvvisare e suscitare emozioni è una delle due persone più carismatiche mai incontrare in trentasei anni.. e questo rende tutto non solo un grandissimo complimento ma un enorme onore! Ed in questo si legge la distinzione tra il medico ed il Dottore…. ed il mio amico sarebbe un ottimo Dottore anche se non fosse un vero medico..al contrario di molti medici che non sono in grado di curare se stessi ed avere “ amor proprio “

Potrei procedere all’infinito col mio monologo degno di un istrione di successo….ma preferisco concludere con il testo di Charles Aznavour …lì è racchiuso tutto il succo…

Io sono un istrione ma la genialità è nata insieme a me[1]

Nel teatro che vuoi dove un altro cadrà[2] io mi surclasserò.

Io sono un istrione ma la teatralità scorre dentro di me

Quattro tavole in croce[3] e qualche spettatore chi sono lo vedrai.

Lo vedrai.

In una stanza di tre muri[4] tengo il pubblico con me sull’orlo di un abisso oscuro col mio trac e coi miei tic[5].

E la commedia brillerà del fuoco sacro acceso in me e parlo e piango e riderò del personaggio che vivrò.

Perdonatemi se, con nessuno di voi, non ho niente in comune[6]

…io sono un istrione a cui la scena dà la giusta dimensione.

La vita torna in me ad ogni eco di scena che io sentirò e ancora morirò di gioia e di paura quando il sipario sale[7] paura che potrò non ricordare più la parte che so già poi quando tocca a me puntuale sono là nel sogno sempre uguale.

Uguale.

Io sono un istrione ed ho scelto oramai la vita che farò Procuratemi voi sei repliche in città e un successo farò.

Io sono un istrione e l’arte, l’arte sola è la vita per me[8].

Se mi date un teatro e un ruolo adatto a me il genio si vedrà.

Si vedrà !

Con il mio viso ben truccato con la maschera che ho sono enfatico[9] e discreto versi e prosa vi dirò.

Con tenerezza o con furore e mentre agli altri mentirò[10] fino a che sembri verità fino a che io ci crederò.

Non è per vanità quel che valgo lo so e ad essere sincero solo un vero istrione è grande come me ed io ne sono fiero ed io ne sono fiero.

[1] Poiché “istrione” è sinonimo di improvvisazione, cioè di un talento ritenuto “facile”, il poeta afferma, invece la componente geniale, indispensabile per quest’arte.

[2] La genialità è data proprio dal saper improvvisare: quando ad un altro mancheranno le parole, l’istrione vincerà tutti, perché a lui non mancheranno mai

[3] quattro tavole in croce sono la metafora di una palco di legno: comunque sia il teatro, piccolo o grande la bravurà verrà fuori.

[4] Anche la stanza di tre muri è metafora di un ambiente chiuso: un teatro, anche umile (solo tre muri, come per i burattini)

[5] i trac e i tic, indicano le smorfie del volto e del corpo del mimo.

[6] Il poeta afferma la sua superiorità, rispetto agli altri uomini

[7] l’istrione riacquista la vita, ogni volta che il sipario sale, ad ogni “eco” di una scena

[8] la fusione arte-vita è una delle tematiche più sentite, anche nella letteratura italiana (ricordiamo, per es. fra tutti G.D’Annunzio)

[9] di tante parole, di tante e ripetute espressioni

[10] il bravo istrione si immedesima così tanto nella parte, fino a crederci lui stesso, fino a mentire.

L’istrione di Charles Aznavour

https://youtu.be/CkLp0FeJdQI

Luogo : Loft AE 25 novembre 2019 ore 00:19

2 pensieri su ““Everything is a Gag””

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