Una volta ad un bambino africano gli diedi una penna e gli dissi che con quella avrebbe potuto scrivere il suo futuro, e magari disegnare la casa dei suoi sogni….uno dei disegni più diffusi di tutte le scuole dell’infanzia del mondo…. e come tutti i bambini anche io ne ho disegnato una, o forse anche di più…. la mia era molto minimal, dal punto di vista architettonico non presentava nulla di entusiasmante…un tetto a punta e due finestre quadrate ai due lati della porta ed una finestra tonda proprio sopra la porta di ingresso…..una Chiesa praticamente!!! Per fortuna però mettevo sempre una canna fumaria fumante….con una nuvola che sembrava una fabbrica, e questo dettaglio toglieva ogni dubbio sul fatto che da grande avrei fatto il parroco di paese ….
nel mio disegno non mancava mai il sole…pieno e calcato giallo, puntualmente nel tentativo di colorarlo all’interno, uscivo con la punta del pennarello fuori dal bordo e di conseguenza dovevo per forza farlo un po’ più grande, e in ogni disegno ricordo sto sole grande quanto la casa che per poco l’albero non andava a fuoco….. ah si c’era sempre un albero, poco dietro la casa… ed un viale leggermente tortuoso che portava fino all’ingresso…..
Questa immagine credo sia comune per moltissimi adulti…almeno una volta ci è capitato di fare qualcosa del genere… cosa spinge un bambino a fare questo disegno…?!
Se ci pensi, i bambini non sanno disegnare un cane e addirittura fanno le case!!!! Assurdo! Eppure 1% di loro diventa architetto….
Il concetto di “casa” è un qualcosa che in qualche modo appartiene a tutti i bambini … è la loro “confort zone” quella in cui risiede la propria famiglia … quella in cui sei al sicuro… il posto in cui vorresti andare quando ti viene da piangere o non stai bene….
poi cresci e smetti di disegnare case, a meno che non ti iscriva ad architettura in caso contrario sei in cura da uno bravo.. e piano piano “ la casa “ diventa stretta…e non piccola attenzione!
In quella casa ci passi il minor tempo possibile, dormi e mangi e fuori da lì sei te stesso….non è più il posto in cui stare tranquillo, anzi per star meglio esci… dove non si sa…esco!
Qualcuno imbarazzato potrebbe dire :“ COMFORT ZONE WILL KILL YOU “ … visto dal suo punto di vista è vero perché appunto in quella “zone” ci sono i confini e ad un certo punto ti senti in gabbia….è pur sempre un recinto….Quindi la tua “ comfort zone “ si sposta più in là in un posto diverso qualche metro lontano da casa tua… sei diventato grande e vuoi il tuo tempo e il tuo spazio…. è la natura… ma poi quanto più ti allontani tanto più l’idea di quella casa ti manca e fai il gioco molla “partire e tornare…”
Ricordo quando tornavo “a casa” per un weekend al terzo giorno scleravo che volevo ripartire… mi domandavo come fossi riuscito a vivere lì per vent’anni … passato il terzo e quarto giorno, mi riabituavo e non volevo più andar via…. e la partenza era sempre brutta!!!
Oggi con una matita non saprei disegnare una casa diversa ….. in questi anni mi son addormentato guardando decine e decine di soffitti diversi…ho fissato di prima mattina panorami differenti in ogni casa in cui ho vissuto…. un giorno son tornato a casa ( quella della famiglia ) ed ho realizzato una cosa strana, ho sentito il profumo di casa mia!! Assurdo!!!solitamente casa tua profuma di te, non puoi notare un profumo a meno che tua madre non ha cucinato il coniglio al forno, (che non mangerai più per principio e per partito preso..)….il profumo di casa tua lo sentono i tuoi amici, non tu… io ricordo i profumi di alcune case di amici … beh quella volta ho sentito il profumo della Casa dei miei, e li ho capito che la mia #confortzone che avrebbe anche potuto uccidere la mia creatività come dicono gli artisti … non era più confort e quindi non era più mia….
oggi scrivo da una confort zone provvisoria che ha accompagnato una fase della mia vita, questo tetto sotto cui risiedo attualmente, è stato il mio porto sicuro dove tornare spegnere i motori, riposare, dopo giornate in mare aperto in cui ti può capitare una giornata splendida in cui pescare e nuotare baciati dal sole, e giornate tempestose dove tornare vivo è già un miracolo…
Ma è pur sempre un porto, e i porti sono di tutti ma non sono di nessuno!
Allora attendo che il mondo faccia un giro intero per vedere di incontrare la mia di casa, quella del disegno di quando ero un bambino… quella che somiglia ad una chiesa dove c’è un sole grande ed il camino acceso….anche ad agosto….
“ seduto sul pavimento di una piazza, dopo svariate bottiglie ormai notte fonda, una pattuglia si avvicina ad un gruppo di ragazzi sbronzi e un agente con voce decisa ed autoritaria si rivolge ad uno di loro seduto a terra…. << FORZA GIOVANE ALZATI, E VAI A CASA>>
Il giovane senza mostrare alcun timore smontando tutte le teorie della fisica e non solo ha esclamato la frase epica rimasta ormai come una leggenda da bar << MARESCIA’ SE È VERO CHE LA TERRA GIRA, PRIMA O POI CASA MIA ADDA’ PASSA’ DA QUA….>>”
Luogo e data : Porto provvisorio 22/11/18 03:11 am
COLONNA SONORA : le chiavi di casa -Niccolo Fabi –