Disegnami una pecora…

IMG_1886“Disegnami una pecora!” ; Chiesi a Zelma, quando,  in qualche modo anche se con la pelle nera, vedevo in lei una potenziale “ mosca bianca”; lei non aveva tutti i denti ma quello fu il più bel sorriso che una ragazza di vent’anni mi potesse regalare… Lei non ha molto, ma ha tutto… non avrá la pay tv, la macchina, il bimbi, e una casa con più di 2 stanze…. lei ha la “sua isola” come le piaceva sottolineare, dove può solo immaginare…. può inventarsi un nuovo governo senza embargo, immaginare di cambiare vita,dare un futuro migliore a sua figlia, magari sognare un turista che la porti con sè, e che le dia ciò che ricevono le donne in vacanza con il proprio uomo…. tutto e niente!!

Invece lei guarda oltre, vive “di speranza”….dicono i saggi “ chi di speranza vive disperato muore” e io vorrei pubblicamente denunciare chi ha avuto questo barbaro coraggio di tirare lo sciacquone alla speranza…. io mi sgolo e ci spero… non può essere tutto così banale! Non ci posso credere che intorno a noi ci siano solo oggetti con uno specifico “valore” di mercato! Tutti conoscono il prezzo di tutto… ma non sanno il valore di niente……

”quanto vale una penna ?!? “ domanda da provino al programma “ TU SI CHE… SEI UNA MOSCA BIANCA?!”  ..domanda secca per capire se ci fai o ci sei…..naturalmente la risposta delle mosche nere non poteva che essere “ dipende…un euro…” con atteggiamento tipico di chi forse una penna non l’ha mai comprata….. e qui le braccia cadono al suolo……

Eppure basta poco ad incuriosire…. Zelma mi lasciò senza parole quando con il tallone mi disegnó sulla sabbia la sua pecora cubana in una scatola cento volte più grande della mia, ed Emidio che rimane senza parole è cosa rara…..(cosa diversa quando mi passa la voglia di parlare….)

Rimasi davvero senza parole, non sono più abituato ad essere sorpreso…positivamente intendo……….poi ci sono anche sorprese che ti lasciano senza parole per quanto deludenti…

Ma torniamo ai “puntidivista”….siamo abituati a vedere le cose come ci vengono presentate, e spesso diamo un valore distolto a ciò che ci viene messo difronte rispetto al vero. Non abbiamo più un briciolo di fantasia….

Ho sentito architetti tra un cocktail ed altri tre, spiegarmi che quel tattoo non si capisce; “non solo è poco asimmetrico, ed è tecnicamente sbagliato per la prospettiva, non ha neppure un senso, e sinceramente è fatto anche male!! Sembra che sia stato disegnato da un bambino! “

Più o meno d’accordo con i maestri “tatua-tori “ che manifestano sempre un razionale disappunto per le linee poco diritte ed imprecise….

Questo perché ci si concentra troppo su quello che vogliamo vedere… quattro linee sono una scatola, punto! Poi quei tre cerchi all’ interno la fanno somigliare ad una presa della corrente…e abbiamo dovuto ascoltare anche questa…… povera la mia pecora quante ne sopporta…..

Si! Proprio così…ho una pecora, o meglio nella mia scatola c’è una pecora, ma non solo … in quella scatola ho le cose più intime… le musiche, i profumi e tutte quelle cose che non possono essere viste con gli occhi… c’è l’essenziale, ci sono io, le cose a cui tengo e che magari porto con me, con quella scatola, ci parlo, da quella scatola vengono fuori consigli ed abbracci, non di circostanza, di quelli che non hai immaginato di ricevere… di quelli che ti riempiono il cuore… “son quattro linee “ diceva il tatuatore… ma lui non riusciva a vederci niente in quel rettangolo con tre cerchi dentro, a lui è spettato il compito di disegnare la mia pecora, sulla mia pelle, per sempre… oltre la mia stessa vita, finché avrò una pelle…

ma davvero faceva fatica ad accettare che il quel momento con quattro linee avrebbe dato vita ad una pecora, o forse ad un gregge! Non è colpa sua… nemmeno della sua vista… non è colpa di nessuno… non ci sono pastori,  e non ci saranno cani sciolti e conigli e forse non ci sono nemmeno le pecore! Ognuno di noi ha sviluppato un mondo, il proprio mondo fatto di cose ovvie… e allo stesso modo c’è chi ha sviluppato il mondo inverso in negativo, cercando di immaginare cosa potrebbe contenere nella sua seconda metà il bicchiere mezzo vuoto….infinite le soluzione che una mente meno ovvia può immaginare…..questo richiede tanta fantasia, al limite della follia… “ vivere in negativo “ ( che non c’entra nulla con “vivere negativo” ) è l’attitudine a creare e poi a perfezionare quella sensibilità creativa in grado di disegnare nella tua mente cose che i tuoi occhi non vedono ma la tua immaginazione riesce a trasformare…

È fantastico… mandare in tilt la vista raccontandogli che ciò che vede è sbagliato, che un rettangolo con tre cerchi all’ interno è una cavolo di pecora….poi può diventare una bicicletta o forse un aereo, può diventare tutto in un periodo della tua vita e poi gira il vento e quel tutto diventa niente……

poi diciamola tutta, questa pecora ogni volta assume forme differenti…non è mai uguale alle altre, proprio questo forse è il miracolo!

Si è un miracolo vivere in questo modo…. dietro una scatola si può nascondere addirittura una pecora, chissà dietro una donna, o dietro ad una Donna.. dietro ogni cosa che ci circonda ci sono miracoli, ma non siamo perfetti altrimenti avremmo conquistato il mondo….saremo anche dotati di immaginazione, ma non riconosciamo le maschere… talentosi e creativi tanto da vedere cose invisibili in una scatola, o in un bicchiere…ma non siamo dei maghi e non vediamo oltre le maschere….sarebbe tutto facile e forse anche troppo banale……le persone non sono scatole e dentro non riusciamo a vedere, quindi il destino crudele di un sognatore è che nonostante sia stato abile a curiosare, scoprire ed immaginare, la sua vita sarà tormentata dalle infinite domande su cosa c’è davvero dietro un corpo ed un cuore…..se l’unica cosa di cartone a questo punto non è la scatola ma forse i cuori…

Luogo e data: soppalco in vetro immaginario naturalmente a migliaia di miglia da tutto… 20/11/2018 04:43 am

le colonne sonore sono tre ;

1)“ shape of my heart” Sting (Unplugged)

2) “le rane “- Mannarino

3) “image ” john lennon

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