Rileggendo gli articoli precedenti vi sarete accorti sicuramente che in generale faccio sempre riferimento “ al fattore T “;
Il tempo è la variabile che più mi affascina quella che a mio avviso gioca un ruolo fondamentale nelle analisi e nelle ricostruzioni di un fatto….
il tempo dalle infinite definizioni, può essere inteso come atmosferico, musicale, filosofico, fisico… o arco temporale, come tempistica, indispensabile per la valutazione di qualsiasi cosa…
Si parla spesso dell’importanza di cogliere l’attimo e seguire l’istinto o dei vantaggi derivanti da questa filosofia; recentemente alla bellezza di vivere d’istanti, le mie orecchie hanno dovuto subire le maledizioni del pessimo tempismo e della dinamicità….
il Carpediem annegato in un concetto di tempo che offusca tutto e illumina solo l’importanza di fare esattamente qualcosa in quel determinato istante, e non in quello immediatamente successivo….
Il tempo ad aspettare quel qualcosa…o quel qualcuno come in un sogno, un bagaglio pieno di speranza in una stazione super tecnologica o una stazione abbandonata cambia poco, l’attesa di un treno, di quel treno di cui non si sa nulla; le nostre aspettative lo disegnano a vapore poi immediatamente dopo come uno di quelli superveloci giapponesi;
Così l’entusiasmo di salire su un treno che ti sposta fisicamente da quel determinato punto diventa un’ angoscia, forse colpa del fatto che qualcuno ci ha inculcato che questi Benedetti accumuli di lamiera passano una sola volta, Nulla di più imprevedibile dell’attesa di un treno di cui non si sa nulla… l’ansia di dover salire perché diversamente sarebbe solo un rimpianto e non un viaggio….” i treni vanno solo in una direzione e non tornano più “
…e dove porta sto treno non lo sa nessuno, che tipo di vagone ci aspetta è superfluo, quante fermate fa e cosa ci aspetta ?!? ma ci dobbiamo salire, almeno così consigliano…così dicono….
Ma qua il problema non è salire o non salire…
Il punto è uno e solo; qui non ci sono treni e vagoni, da prendere al volo, deragliamenti che ti investono e direzioni giuste o sbagliate, qua non ci servono controllori e capotreno, non ci sono nuvole di fumo e rotaie, nemmeno orari e ritardi…qua io non ho il biglietto e non ho nessuna intenzione di timbrare!!!!! Nemmeno “P” di partenze ….forse la nebbia ha offuscato anche i binari o questi non sono mai esistiti, qua il problema non è il viaggio, il tempo o il treno……..forse quel treno sono io…!!!!!
Luogo : quel posto in cui ti rifugi per sparire per un po’..
Colonna sonora : Extreme -More than word
Che poi treni, binari, capotreno, controllore, biglietto, la nebbia (agli irti colli), velocità, partenze, rientri…sono legati tutti ad un solo “motivo”: IL VIAGGIO è a tutto quello che si incontra e si assapora in esso, tutto “bagaglio” di questa avventura chiamata VITA…enjoy 💫 M.L.G.
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