Chiudi gli occhi ed immagina una gioia..

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“Chiudi gli occhi ed immagina una gioia….” Così cantava Niccolò Fabi, in “COSTRUIRE”;

È indiscutibilmente la canzone che canticchio più volentieri sotto la doccia, ma non quella che mi viene meglio, la mattina appena sveglio ho una voce calda che è mix tra Ligabue e Kruger dei Nobraino ….

 “COSTRUIRE“ è una di quelle che canto più volentieri non solo per il piacere del suono o della melodia ma per il testo che è terapeutico… canticchiando solitamente ci si svuota, beh questo testo invece finisce sempre per riempirmi….

“Quando chiudo gli occhi ed immagino una gioia…” inevitabilmente il mio pensiero, come quello di Nicolò Fabi va alle “eccitazioni da prima volta, quando tutto ti sorprende e nulla ti appartiene ancora “; tante sono le cose che esprimono la loro bellezza nella prima fase, ti emozionano tanto nella fase iniziale..all’odore di un libro nuovo e a quello di vernice fresca io aggiungerei.. il primo boccone del tuo piatto preferito, il primo bagno a mare della stagione o la prima notte con le lenzuola fresche di bucato……ma avrei così tante prime gioie, che potrei tenervi legati alla sedia per tutta la settimana… 

belle le prime volte…. hanno un sapore di mistero…anche le seconde son belle, decisamente hanno un retrogusto di consapevolezza…

Ma nel testo Fabi sottolinea come molto spesso “alle prime volte “ si contrappone “ l’ultima volta ” e come se si trattasse di un percorso la partenza e il traguardo;

E del finale “di certo più teatrale” è quello che rimane più a mente perché associato ad una fase conclusiva di un qualcosa… come avviene appunto in una storia d’amore….un ultimo saluto o un tramonto solitario…. 

“Ma tra la partenza e il traguardo in mezzo c’è tutto il resto” e su questo punto mi trova d’accordissimo, ogni fase è in grado di regalarti gioie e momenti intensi che, se colti ed apprezzati sono fortemente rilevanti in tutte le sue fasi…come il mio settembre per la prima metà Africano e nella seconda Giapponese, ad esempio;

Se potessi scomporre il tutto in fasi potrei dire con certezza che in ogni singolo giorno di questo mese ho apprezzato la fase che stavo vivendo, ed oggi a 10972 km di altezza dal suolo di Shanghai mentre sono in volo, ripenso a quello che ho vissuto, volta per volta e a quanto stress per le lancette del mio “contatempo a batteria“ doversi riaggiornare ai continui cambi di fuso … tutto così dinamico e fortemente emozionale…dalla partenza al traguardo…..(..in mezzo c’è tutto il resto…)

E così quanto più ci si avvicina alla fine di un percorso si iniziano a spegnere i motori, si tirano i remi in barca e comincia una fase malinconica, in cui quasi quasi ci si rassegna o ci si accontenta…in cui si sfrutta quello che è stato senza mai provare a fare nient’altro….questa fase non la preferisco… ho scoperto che mi logora vivermi le ultime ore di un viaggio come se fosse già finito…quel sapore da ultimo giorno o ancor peggio da ultima notte ti pone in una posizione di “eccessiva riflessività” per me anticipata…in cui pensi con malinconia alle cose belle vissute fino a lì….allora per uscire dalle sabbie mobili dell’ultima notte ho scoperto che bisogna “aggredirla”…aggredire l’ultima notte prima di finire risucchiato dalla negatività del ritorno alla normalità…..

Così il viaggio alla ricerca dei pezzi del puzzle da completare prima di morire, ti porta a perderti in giro per ricercare e scovare quei pezzi che qualche Dio ha sparso qua e là….

Ed è giunto il famoso ultimo giorno a Tokyo e dopo una giornata straziante torniamo a Shinjuku dopo aver girato per i quartieri di Shibuya-Ku, Daikayama  Omotesando e Harajuko durante i quali ogni angolo era un emozione… tanti kilometri nelle Gambe…poche energie ma un percorso ME RA VI GLIO SO…. 

È la nostra ultima notte Giapponese e come ci siam detti…”Tokyo va aggredita”..soprattutto l’ultima notte, così alle 5 del mattino torniamo in camera, sfrenati da un giovedì anomalo e non per smentire Nicolò Fabi la conclusione di questo viaggio lungo una vita o forse due, merita un colpo di scena, degno della migliore regia; 

Così l’impulsività del giovane compagno di viaggio, “ingestibilissimo A “ abile nei cambi di direzione last second, sfilandosi la divisa da occidentale new age ed indossando il kimono grigio cintura nera offerto dall’Apa hotel di Shinjuku Kabukicho, suggerisce che quella notte non è ancora finita, non prima di salire al 28esimo piano…

Tokyo by night vista dall’alto, dalle vetrate della spa un spettacolo mai visto….tutta tokyo che dormiva mentre noi nudi e crudi…immersi in una vasca con l’acqua bollente ci godevamo lo spettacolo che di lì a poco la natura ci avrebbe regalato…dietro palazzi di 50/60 piani e grattacieli distanti un centimetro l’uno dall’altro i colori del cielo mutavano da un blu notte prima al celeste, turchese fino all’arancio….mai visti quei colori… concludevamo l’ultimo step con il botto; come lasciarsi alla fine il boccone più buono del tuo piatto preferito, quello che porta le papille gustative ad un percorso di piacere per l’anima…. per metà nell’acqua fumante con i gomiti poggiati sul davanzale di marmo, assistevamo alla fine della notte e l’inizio di un nuovo giorno in un silenzio assordante… mentre i nostri occhi assistevano a questo spettacolo unico, venivamo invasi da un’energia positiva… eravamo a nudo difronte alla grandezza delle cose … un piccolo puntino dietro una finestra in mezzo a centinaia di grattacieli.

A quell’altezza ti misuri col mondo … e ti senti ancor più piccolo di un puntino… dal 28esimo piano non puoi mentire a Dio e nemmeno a te stesso, devi essere riconoscente per quello che sei che anche se piccolo quanto un puntino sei in qualche modo parte di un capolavoro…..

Grazie al cielo per averci regalato un alba come quella….difficilmente ne vedrò una altrettanto bella… e spero di aver regalato un brivido a tutte le persone care a cui ho pensato durante quei minuti lunghi quanto ore…

Grazie a chi ci ha regalato occhi per vedere e cuori per apprezzare…

Grazie alle fashion week e al nostro “lavoro” fatto di passione, dedizione e ambizione che ci da la possibilità di “costruire”

Concludiamo così come abbiamo cominciato….:

 “Chiudi gli occhi ed immagina una gioia…….”

Luogo e data: Abu Dhabi ventotto/ventinove settembre duemiladiciotto ore 5:51 am ( Italia 10:55 pm)

Colonna sonora: Costruire di Nicolò Fabi 

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