LA_MENTI

Vi è mai capitato di parlare con qualcuno e sentire una connessione istantanea? Quella sensazione quasi magica di capirsi al volo, come se le parole non fossero nemmeno necessarie. In questi momenti, spesso diciamo di essere ‘sulla stessa lunghezza d’onda’.

Sembrerebbe proprio così, nel senso vero della parola, un fenomeno reale e fisico, che accade dentro le nostre teste.. 

Ebbene, pare che, ( volevo dirlo da sempre, ed oggi lo dirò …), secondo uno studio scientifico dell’Università del Massachusetts, ha dimostrato che quando due persone entrano in sintonia, le loro onde cerebrali iniziano davvero a sincronizzarsi. 

Studi scientifici quindi hanno dimostrato, tramite elettroencefalogrammi, che l’attività elettrica dei cervelli si allinea, creando una sorta di danza neurale condivisa. 

Wow! Questa cosa è al limite della magia… 

Immagino me, parlare con un amica, davanti ad un negozio di detersivi e le nostre menti che, durante il dialogo, s’illuminano all’unisono, come lucciole che pulsano insieme nel buio di una sera d’estate… quanto romanticismo!!! 

Ecco appunto svelato il concetto di empatia.

Che è in qualche modo, la capacità di comprendere e condividere i sentimenti, le emozioni e i punti di vista degli altri…ovviamente non di tutti ma di alcuni soggetti per cui c’è una sintonia o un legame empatico; 

In altre parole, è anche un attitudine, quella di “mettersi nei panni dell’altro”, cogliendo ciò che l’altra persona sta vivendo, sia a livello emotivo che cognitivo… 

Ma non è qualcosa di meraviglioso?!?!

Come due musicisti che per la prima volta si ritrovano a con_dividere le proprie note, o la 

‘scintilla’ con qualcuno, mai visto prima, che in qualche modo ci emoziona è una sinfonia, la prova concreta che la connessione umana è uno dei fenomeni più straordinari del nostro universo.

A proposito di questo, io sono l’esempio dell’empatia, la cerco in ogni angolo e quanta delusione quando mi ritrovo davanti muri di cemento armato freddi e duri..

È uno dei motivi per cui, scrivo, per entrare in connessione con me stesso e creare con la mia anima un filo conduttore, ascoltare la voce della mia anima e raccontarmela per iscritto.. 

Tutto molto mistico ma mai quanto quelli che scrivono e leggono in inglese ma non lo sanno parlare, ed altri che parlano speditamente una lingua senza saperla scrivere! 

Ma che diavoleria è questa!?? 

Se la rileggo e provo a comprenderla sta cosa mi manda fuori di testa…

È incredibile,  un po’ come me che, con mio Padre mi faccio capire solo per iscritto; mi spiego meglio; condividere pensieri o aprirmi a mio Padre, parlare con lui col passare degli anni è diventato più complesso .. 

della serie non siamo sulla stessa lunghezza d’onda…anche se in realtà siamo talmente simili genericamente che a confronto la clonazione della pecora Dolly è praticamente un fallimento; una questione che va oltre l’aspetto fisico e le somiglianze, ci accomuna addirittura il percorso di vita, alcune volte nei suoi racconti da ragazzo è come se raccontasse un qualcosa che ho vissuto io, è come se il mio trascorso ed il suo fossero intrecciati da esperienze verosimili.. 

non è una questione di osmosi o emulazione, mi rivedo molto in mio padre da ragazzo pur non avendo mai voluto essere come lui, mi spiego meglio: insomma, avesse vinto Wimbledon probabilmente si, avrei voluto seguire tutte le sue orme e superare i suoi record ma essendo un uomo semplice, son già soddisfatto di tutto quello che ci accomuna..

Ma,  ahimè, quando apriamo qualsiasi argomento finiamo undici volte su dieci per entrare in contrasto, inspiegabilmente !

Tutto ciò sarebbe sintetizzato in un 2+2 = 4 e invece No! 

Il più grande mistero dell’umanità per me è come cavolo sia possibile che con lui è sempre 5 o ogni altro numero tendende all’infinito, dall’origine degli assi diversi dal 4 !! Che tormento !!! Pensate che provato a risolvere questo mistero utilizzando ogni teoria ogni formula inversa e niente .. mio padre pur parlando la mia stessa lingua, io parlo e lui non capisce o meglio male interpreta! 

Dopo essermi accertato di esistere sul serio, di non avere natura aliena, ed essermi preoccupato di capire se avesse problemi con l’udito, ho addirittura dovuto constatare se facesse fatica ad ascoltare, invece no perché a volte qualche concetto lo afferra al volo, ma ahimè lo usa per girarmelo contro cambiando la struttura stessa del concetto. Insomma tutto molto disarmante persino per uno come me che ha il dono di comunicare anche con i muri .

Insomma immaginate quanto sia complicato Con_dividere con lui un qualsiasi pensiero anche banale, che sia la procedura di un piatto di pasta, un idea di fare un qualcosa, un eventuale volontà mia personale di fare o non fare, fino alle mie visioni sulla vita in linea generale e/o come gestire la mia sensibilità in funzione ai rapporti di convivenza con le persone che credono in valori diversi dai miei come il consueto concetto di rispetto, tutto questo dopo alcune battute iniziali, inevitabilmente si trasformerà in una discussione, in cui puntualmente si girano gli eserciti e quello sbagliato o troppo buono, purtroppo son sempre io, e li mi tocca anche accollarmi la morale. 

Che disastro! Altro che empatia, fili invisibili e menti affini, quello che emerge, cari scienziati del Università del Massachusetts è che il “cambio generazionale” tra padre e figlio è un tema profondo, spesso legato al passaggio di responsabilità, di valori che cambiano in basi alla generazione, dí abitudini e tradizioni o può essere anche relativo alla professione per chi segue le orme anche  lavorative e questo può essere analizzato da infiniti punti di vista di natura emotiva, culturale e psicologico; 

Anche io e mio Padre siamo dentro questo passaggio.

Siamo così simili da capirci e scontrarci allo stesso tempo.

Ma oggi non voglio pensare alle differenze, né alle generazioni perché a trenta giorni dal mio matrimonio, che mi porterà ad essere come te un uomo sposato, voglio accantonare ogni aspetto discordante e smussare ogni parte spigolosa del mio carattere per te.. e nel giorno del tuo compleanno voglio solo ringraziarti.

Per l’uomo che sei stato.

Per il padre che sei.

E per l’uomo che, grazie a te, sono diventato.

Buon compleanno duemilaventicinque Vincè 

Data e luogo : 18 Luglio 2025 15:30 San Nicola di Melfi – Villaggio Piaggio –

Colonna sonora : PadreMadre – Cesare Cremonini 

Link : https://youtu.be/0G84QHSGDew?si=8QJxA6aehuRbRo-A

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Published by: Emidio Marmora Blog

Un piccolo principe 3.0, quello che ci propone Emidio Marmora nel racconto della sua ricerca personale. Un diario che non segue una cronologia ma il filo lucido e prezioso dei ricordi, delle percezioni, dell'osservazione e della scoperta del mondo, delle persone, dei sentimenti, delle cose. Il protagonista scava dentro se stesso, guardando la sua storia attraverso la "ricomposizione emozionale" delle vite precedenti, maturando una visione del mondo che parte da un paese del sud Italia e abbraccia altre latitudini, sentendosi parte di una complessità affascinante.

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